Esplorando Lampedusa: Trekking tra natura selvaggia, flora unica e panorami mozzafiato

A Lampedusa, il trekking offre esperienze uniche in tutte le stagioni, rivelando paesaggi spettacolari, flora eccezionale e avventure tra sentieri e costa. L'isola, con la sua vasta riserva naturale e incisioni geologiche suggestive, promette una fusione perfetta di bellezza naturale e attività all'aria aperta. Dai fiori invernali alla profumata fioritura dell'aglio selvatico, il percorso attraversa spiagge, grotte e riserve naturali, offrendo una prospettiva eccezionale sulla ricca biodiversità dell'isola.

Esplorazione autentica a Lampedusa: Trekking tra paesaggi mozzafiato, flora unica e avventure incontaminate in ogni stagione.

L’attività motoria più semplice, più comune, più immediata, economica, libera e gratificante a Lampedusa è senza alcun dubbio il trekking praticabile in ogni periodo dell’anno, visto il clima mite di cui gode l’isola per via della sua posizione geografica. Tuttavia, i momenti preferibili per fare trekking a Lampedusa sono senz’altro quelli autunnali, invernali e primaverili quando la natura, dal punto di vista botanico, dà il meglio di sé.

L’isola ha una superficie limitata (poco più di venti chilometri quadrati) e tuttavia, avendo un solo centro abitato, dispone di ampi spazi liberi da strutture antropiche e di una vasta riserva naturale gestita da Legambiente. Il suo orientamento geografico si snoda da sud-est verso nord-ovest ed il territorio, all’apparenza piatto e uniforme, presenta profondissime incisioni che, come ferite, attraversano tutti gli strati delle rocce sedimentarie di origine marina e che, in realtà, sono il prodotto dell’erosione dell’acqua meteorica caduta in abbondanza in epoche geologiche passate. Alcune di queste incisioni formano delle piccole valli con sentieri percorribili che scendono fino al mare, altre hanno creato dei valloni molto scoscesi con forti pendenze, e non agevoli da percorrere; spesso, verso ponente, il loro decorso viene bruscamente interrotto da antiche frane che danno origine a spettacolari valli pensili, sospese a varie decine di metri sul livello del mare.

Ora proviamo a descrivere alcuni percorsi possibili partendo dalla Porta D’Europa, sulla scogliera nei pressi dell’imboccatura del Porto e a due passi dal centro abitato. Il suolo roccioso presenta una vegetazione molto varia nelle diverse stagioni: l’inverno e la primavera sfoggiano le splendide fioriture della malva selvatica con i suoi grandi fiori rosa violacei, che raggiunge e supera spesso l’altezza di un metro. A pochi centimetri dal suolo, invece, si eleva l’erba cristallina (Mesembryanthemum crystallinum) con le rosate e carnose foglie piene di vescicole trasparenti che brillano come rugiada al sole. Una ruchetta selvatica endemica (Diplotaxis scaposa) fa bella mostra di sé durante tutto il periodo invernale fino all’inizio della primavera. I suoi fiori di un giallo brillante ricoprono come un manto vaste aree della scogliera e di gran parte dell’isola. All’inizio dell’estate questa parte di territorio si copre di un numero impressionante di steli floreali: si tratta dell’aglio selvatico la cui fioritura è molto particolare: le cime degli steli, prima lunghi e acuminati come i cappucci degli gnomi, si aprono in una profumata sfera con centinaia di piccoli fiori bianco rosati che, strofinati tra le mani, diffondono l’inconfondibile profumo di aglio. A piedi si può proseguire lungo un sentiero che attraversa un’area rimboschita con pino d’Aleppo e che ospita anche spinosissime acacie, agavi e altre essenze arboree ed erbacee, tra cui la bietola marittima e diverse varietà di tarassaco. La pista pedonale costeggia la scogliera e le sue  varie insenature, alcune delle quali con spiaggette (Cala Maluk, Sciatu persu, Cala Francese), fino a giungere alle “grottacce”, due enormi caverne semisommerse che dal tetto crollato mostrano il fondale attraverso l’acqua profonda e cristallina. Superata la spiaggia di Cala Francese si raggiunge il nuovo Centro Recupero delle tartarughe che certamente merita una sosta e una visita. 

Lungo tutta la costa si notano numerose strutture militari risalenti all’ultimo conflitto bellico. Proseguendo la passeggiata si percorre un sentiero parallelo alla pista dell’aeroporto e superata Cala Uccello con la sua deliziosa e microscopica spiaggetta si giunge poco dopo a Cala Pisana, praticamente una piscina naturale al culmine della quale ci accoglie un’altra spiaggia sabbiosa.

Da Cala Pisana si può proseguire costeggiando la scogliera che piano piano diventa sempre più alta. Una volta raggiunta Cala Creta si continua a salire e scendere fino al Faro di Capo Grecale. Il panorama è particolarmente bello e l’ambiente naturale che, durante l’estate è aspro e con scarsa vegetazione, diventa verde e ricco di innumerevoli specie vegetali nelle altre stagioni. Dal faro di Capo Grecale lo sguardo spazia sul mare e lontano, l’unico punto fermo sull’acqua, è la bella e verde Linosa. In questa parte dell’isola, in primavera, compaiono altri endemismi come la Scilla di Martinoi, la tenera camomilla Anthemis secundiramea lopadusana, la poco comune Linaria reflexa Lubbokii e il raro Iperico Egiziano (Hypericum aegypticum).

Da Capo Grecale si può proseguire per chilometri fino all’estremità opposta, Albero Sole che è il  punto più alto di Lampedusa, seguendo la strada Panoramica oppure percorrendo la scogliera senza sentieri tracciati, ma con panorami senza uguali. L’esposizione verso nord rende tutta questa alta falesia sempre verdissima anche in estate e l’alta umidità che sale dal mare permette, in alcune piccole grotte naturali, la rigogliosa e inaspettata presenza di una felce esigentissima: il capelvenere. Altre essenze vegetali comunissime in questi luoghi sono grossi cespugli di capperi, folti ciuffi di finocchio di mare (Crithmum maritimum), il garofano delle rupi, abbondantissimo tarassaco, grandi macchie di Salicornia e di Atriple (Atriplex portulacoides). Sulla parete rocciosa sono presenti numerose e svariate specie (anche rare) di licheni: alcune formano lunghe barbe, altre crescono aderenti al substrato roccioso, ma tutte con tenere e particolarissime tonalità di verde, giallo, arancio, grigio e nero.

Il lato dell’isola rivolto a sud, è per la gran parte occupata dalla Riserva Naturale Orientata gestita da Legambiente e ugualmente si presta al trekking leggero, panoramico, gratificante per chi ama panorami superbi, spazi aperti ricchi di storia antica e moderna, ma anche di resti archeologici neolitici immersi in una biodiversità inaspettata e importante. A questo scopo la valle di Cala Galera e il sentiero ”Tabaccara” sono molto significativi. Quest’ultimo, partendo dall’ex “Rifugio Pinocchio” (una casermetta con funzione di ricovero per militari risalente alla seconda guerra mondiale), si inoltra sul promontorio della Tabaccara fino a raggiungere il mare attraversando un territorio straordinariamente ricco di piante e cespugli che formano delle complesse comunità botaniche. Il Camedrio femmina (Teucrium fruticans) dalla vegetazione straordinariamente compatta, la pianta della seta (Periploca angustifolia) con il suo profilo ribelle e spettinato, la sempreverde Thymelaea hirsuta, i cespugli di Iperico Egiziano, le verdi foglie della Scilla (Urginea maritima) che a fine estate dona una delle più belle, candide e ricche fioriture dell’isola, i compatti “cuscini” dell’ endemico Limonium lopadusanum ed il Chiliadenus lopadusanus, che secerne un potente olio essenziale dallo straordinario profumo balsamico. Numerosi sono i cespugli di asparago e ogni tanto, calpestando inavvertitamente qualche rametto della ruta comune, sale verso l’alto il suo pungente e persistente odore; poi la splendida Euphorbia dendroides, bellissima in ogni momento dell’anno, ma speciale durante la fioritura primaverile. 

Di tanto in tanto si scorge mimetizzata tra le rocce la rarissima (Lampedusa è l’unica stazione Italiana) Caralluma europea (o Stapelia), una pianta grassa, bassa e apparentemente insignificante, ma dalla splendida fioritura a forma di stella color mattone.

Il profumo del timo (Thymus capitatus) accompagna ogni passo del visitatore. Esso si presenta come un verde foltissimo cuscino globoso che alla fine dell’inverno lampedusano e per tutta la primavera si copre interamente di piccoli fiori  regalando uno spettacolo senza pari sia per le sfumature di colore (dal rarissimo bianco, al viola ciclamino), sia per l’intenso profumo, rendendo questo percorso unico e irripetibile.

Proseguendo verso ponente si scorge l’isola dei Conigli e la baia con la spiaggia nota per la sua incantevole bellezza, quindi Cala Pulcino, una profonda valle fluviale ricchissima di vegetazione fino alla sua spiaggia sassosa. Poco più avanti, costeggiando l’alta scogliera si giunge al Vallone Profondo, particolarmente suggestivo,  ma difficilmente percorribile per l’asprezza delle sue pareti e l’assenza di sentieri. Questo, il Vallone Dell’Acqua, ed i successivi piccoli valloni pensili, pure bellissimi e selvaggi, sono consigliati solo a escursionisti attrezzati ed esperti accompagnati da una guida locale, anche allo scopo di non danneggiare la ricca e integra vegetazione spontanea. La parte dell’isola appena descritta, è poco frequentata anche dagli isolani, ma estremamente significativa dal punto di vista paesaggistico e botanico. Oltre non possiamo proseguire poiché l’area è occupata da una base militare con le sue attrezzature. 

L’ultimo percorso possibile (sempre facendo attenzione a non entrare nella zona militarizzata) e consigliato per la sua selvaggia bellezza sfoggiata in ogni stagione è quello di Punta Parise o Vallone della Tramontana, da cui si scorgono enormi grotte semisommerse e imponenti pareti rocciose che al tramonto si tingono quasi di rosso. È difficile immaginare un luogo più emozionante e suggestivo. Qui il tempo si ferma e pure il respiro sembra accessorio.

l’IsolaBella Periodico / Hub Turistico Lampedusa

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